Un analisi francese ha rivelato l’enorme quantità di pesticidi presenti nelle verdure confezionate: i risultati del test.
Comode, pratiche e di uso comune: alcune verdure confezionate come l’insalata rappresentano tutto questo per i consumatori. Eppure la comodità sembra essere anche stavolta intaccata dalla qualità del prodotto che a sua volta va ad interferire con la nostra salute. Per questo è importante conoscere ciò che mangiamo, andando ad analizzare nel dettaglio di cui è composto l’alimento.
Al giorno d’oggi la comodità è un rischio, ma se non si ha il tempo di preparare un prodotto nella sua integrità è bene essere a conoscenza di quali sono i prodotti più sicuri per noi. Un interessante studio condotto dalla rivista francese 60 Millions de Consommateurs ha gettato una luce preoccupante sulla qualità di questi prodotti apparentemente convenienti.
Le abitudini alimentari dei consumatori sono cambiate nel tempo e, chi più chi meno, nessuno ne è esente. Basti pensare al caso in questione delle insalate in busta; un alimento apparentemente innocuo, ma che nasconde la presenza di pesticidi.L’indagine in questione si è concentrata su 26 varietà di insalate preconfezionate, comprese quelle biologiche. L’obiettivo era determinare se queste insalate contenessero tracce di pesticidi e in che misura. I risultati sono stati sconcertanti: solo 5 varietà erano prive di contaminazione da fitofarmaci, mentre le restanti presentavano in media 3,8 residui di pesticidi per insalata contaminata, per un totale di 28 pesticidi diversi.
Particolarmente preoccupante è stata la scoperta che undici varianti di lattuga mostravano la presenza di uno o più residui di pesticidi CMR, anche se entro i limiti normativi. Questi risultati sollevano interrogativi sui potenziali rischi derivanti dall’effetto combinato dei pesticidi, noto come ‘effetto cocktail’, che potrebbe avere conseguenze negative sulla salute umana.
La cosa curiosa? Anche le insalate biologiche ( sedicenti esentate da residui di pesticidi) contengono sostanze nocive. In quest’ultimo caso però la questione potrebbe essere differente poiché, a differenza delle insalate non biologiche, la contaminazione di queste potrebbe derivare da varie fonti come il terreno, l’acqua o le dispersioni aeree di pesticidi nelle vicinanze. Il che, rappresenta comunque fonte di perplessità.
Ma focalizziamoci sulle analisi. Secondo 60 Millions de Consommateurs, le lattughe e Iceberg peggiori in commercio da questo punto di vista sono: Bonduelle Cuore di lattuga 100% (6.6/20 punti) e Carrefour ‘Le Marché’ Cuore di lattuga (5/20 punti). Oltre a questi sono presenti altri marchi, ma con produzione esclusiva in Francia. Per quanto riguarda la Valeriana, ad essere sempre sotto torchio sono Bonduelle Valeriana formato maxi (6.2/20 punti) e Carrefour BIO Valeriana (5/20 punti).
Al contrario, hanno ottenuto un buon punteggio (arrivando addirittura prima in classifica) Bonduelle e la sua valeriana nella versione senza residui di pesticidi (16.9/20 punti); Bonduelle BIO Iceberg (17.6/20 punti) e Carrefour Le Marché Valeriana Maxi (16.7/20 punti).
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