Sono ancora tanti i cittadini che hanno attuato il procedimento che permette di aumentare l’importo dell’Assegno Unico: cosa bisogna fare.
Sono poche le famiglie italiane che sanno che da aprile 2024 potranno richiedere l’aumento dell’Assegno unico per i figli. Infatti questo potrebbe arrivare anche nel caso in cui nell’ultimo anno ci sia stata una variazione significativa dei patrimoni. In pochi sanno che però nell’attuale erogazione dell’Assegno Unico è l’Isee corrente, vale a dire l’attestazione calcolata su redditi e patrimoni riferiti all’anno precedente. Questo infatti non è riferito a due anni prima come accade per l’ISEE ordinario.
Questo Isee corrente può essere richiesto solamente in caso di peggioramento della condizione economica. Per questo l’attestazione risulterà più bassa rispetto a quello ordinario. Inoltre dal momento in cui questo beneficio è calcolato in base all’Isee in corso ne risulterà un aumento. Ovviamente però l’Isee corrente non potrà essere richiesto in ogni momento. Infatti quando è necessario l’aggiornamento dei patrimoni, bisognerà aspettare fino al 1° aprile. Passata questa scadenza quindi si potrà utilizzare l’Isee corrente per aumentare il beneficio.
Per aumentare l’assegno unico per figli a carico è importante comprendere il ruolo dell’ISEE corrente nel calcolo della prestazione. Il massimo importo dell’assegno unico, pari a 199,40 euro per figlio, viene garantito solo se l’ISEE è inferiore a 17.090,61 euro. Al di sopra di questa soglia, l’importo base dell’assegno diminuisce di circa 5 euro ogni 1.000 euro di ISEE aggiuntivi, arrivando a un minimo di 57 euro con un ISEE di 45.574,96 euro o superiore. Tuttavia coloro che non presentano un’ISEE possono comunque richiedere l’assegno unico, ottenendo lo stesso importo minimo.
La soluzione più efficace per aumentare l’importo dell’assegno unico è ridurre il valore dell’ISEE indicato nell’attestazione. Ci sono alcuni accorgimenti che possono contribuire a ridurre l’ISEE, ma solo l’ISEE corrente ha un impatto immediato sul calcolo dell’assegno unico. Questo strumento tiene conto dei redditi e dei patrimoni dell’anno precedente alla presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), a differenza dell’ISEE ordinario che guarda ai redditi e ai patrimoni del secondo anno precedente.
L’ISEE corrente può essere presentato solo in determinate occasioni, come dopo il rilascio dell’attestazione ordinaria. Dopo il rilascio dell’ISEE corrente, l’INPS effettuerà un ricalcolo dell’assegno unico. Se l’ISEE corrente viene presentato entro il 30 giugno, l’assegno unico verrà ricalcolato a partire dal 1° marzo, con diritto agli arretrati. Se invece viene presentato dal 1° luglio, il ricalcolo dell’assegno unico riguarderà solo le mensilità successive.
L’assegno unico aumenta anche in caso di nascita di un altro figlio o se entrambi i genitori iniziano a lavorare. Per i figli successivi al secondo, si applicano delle maggiorazioni sull’importo dell’assegno unico, mentre se entrambi i genitori hanno reddito si applica una maggiorazione aggiuntiva sull’importo dell’assegno unico per ogni figlio a carico.
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