Novità per i sacerdoti. A partire dal nuovo anno guadagneranno di più. Ecco quali sono gli importi a seconda dei casi.
Ogni persona nella propria vita ha delle aspirazioni ben precise. In base alla proprie inclinazioni e alle proprie aspettative sceglie un percorso di studi che possa indirizzarlo al raggiungimento di tali obiettivi. In tanti decidono di fare il medico o l’avvocato o ancora lo psicologo. Pochi, invece, sembrano avere la vocazione per prendere i voti.
In passato la vita sacerdotale era una scelta adottata da tante persone. Storicamente i figli cadetti, ovvero i secondogeniti erano destinati a prendere i voti, entrando in convento. Coloro che provenivano da contesti più poveri, invece, erano più indirizzati verso il sacerdozio. Una strada che in ogni caso garantiva un futuro roseo, e molto spesso risultava l’unica alternativa ad una vita di stenti.
Al di là dell’aspetto economico oggi la vocazione spirituale nei giovani appare merce rara. Sono sempre meno coloro che scelgono di inossare l’abito talare. Pur essendo in minoranza, i giovani che intendono intraprendere questo percorso appaiono molto motivati. Basta recarsi in una parrocchia per sentir parlare con amore ed entusiasmo qualche giovane prete. Tornando all’aspetto economico, per i preti ci sono delle novità piuttosto interessanti. Il nuovo anno sarà ricco di benefici.
Quanta guadagna un prete: le novità del 2024
Non è da tutti scegliere di diventare prete. Occorre in primis la vocazione, e quella non ce l’hanno certo tutti. Inoltre bisogna essere empatici e carismatici, in grado di coinvolgere i parrocchiani nella vita cristiana. Un ruolo non per tutti ma che ripaga dei sacrifici fatti. La gratificazione è tanta sia dal punto di vista personale che economico.
Anche i sacerdoti pensano al denaro, non in maniera avida ovviamente, ma percepiscono unno stipendio adeguato. Viene da chiedersi quanto guadagnino al mese coloro che indossano l’abito talare. Il calcolo dello stipendio risulta difficoltoso perché dipende anche dal grado gerarchico.
Nel caso dei sacerdoti viene assicurata una remunerazione, definita come “sostentamento clero”. Una misura atta ad assicurare un tenore di vita dignitoso. La remunerazione aumenta con il passare del tempo e l’avanzare della carriera. Ai preti e alle suore, invece, non spetta nulla se non il vitto e l’alloggio in convento.
Lo stipendio dei preti va valutato in punti. Ad esempio, ad un neo sacerdote vengono assegnati 80 punti e dunque guadagnerà 1.049, 96 euro mensili, sino ad arrivare ai 138 punti del vescovo, il quale percepisce più di 1.800 euro. Spetta, inoltre, alle parrocchie assicurare l’alloggio ai preti. Questi ultimi possono svolgere anche delle professioni, come ad esempio quella dell’insegnante.